Le Brothel Creeper sono una delle icone anni ’50, caratterizzate dalla suola in gomma molto alta e un’allacciatura a 4 anelli o fibbia. Ultimamente mi sto appassionando alla loro reinterpretazione, in particolare alle Creeper Sneaker di Jeffrey Campbell, delle quali vi riporto alcuni dei modelli che adoro.

Le si amano o le si odiano, nessuna via di mezzo. Il modello classico è difficile da portare, esteticamente parlando, ma la reinterpretazione odierna le rende assolutamente accessibili a tutti, sono più simili a delle sneaker con la suola alta e se vi trovate bene con le Converse il gioco è fatto.

Queste coloratissime Creepers, sono di Dawntroversial, il modello è l’originale Brothel Creeper che la stilista propone in colori accesi. A breve farò un post su questo brand che permette di scegliere il modello di scarpe preferito, di scaricare il template online, di dare diposizioni in merito al colore e al trattamento e di personalizzarle!

Navigando sul web ho trovato su Vogue Encyclo il racconto breve della storia delle Creepers, talmente affascinante che c’è poco altro da aggiungere, leggete qui.

Ecco, intanto vi posto una bella foto dei Teddy Boy, poi, più avanti parleremo meglio di loro. Osannata e criticata allo stesso tempo, questa subcultura giovanile nata in Inghilterra negli anni ’50, ha scritto la storia della moda recente, quindi del costume, quindi della società, perchè ricordate: la moda è prima di tutto un fenomeno sociale.

“Indossavano le creeper abbinate ai pantaloni a tubo, alle giacche drappeggiate, alle cravatte bolo, ai tagli di capelli col ciuffo e il Pompadour o ai vestiti di velluto blu elettrico.”

 Le famose “Blue Suede Shoes” cantate da Carl Perkins ed Elvis Presley tra i tanti, non sono altro che un paio di classiche Brothel Creeper blu scamosciato, non vi resta che leggere il mio post ascoltando questa meraviglia!

Fonti:

http://www.dawntroversial.com/

http://www.jeffreycampbellshoes.com/

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