Vi siete mai chieste come faccia a nascere uno stile e in base a quale criterio un oggetto venga definito di tendenza? Mi domando spesso perché alcuni abiti e accessori siano in e altri out. Chi decide? E come può un oggetto considerato cheap, diventare improvvisamente chic e trendy? Pensate per esempio alla maglietta DHL proposta da Vetements oppure al sacco di plastica di Christopher Kane, non vi sembra affascinante come la moda riesca a rendere di tendenza ciò che verrebbe etichettato come ‘trash’?

Per questo motivo voglio raccontarvi la storia di un cappello che mi ha particolarmente incuriosito: il bucket hat (cappello a benna).

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Il bucket hat nasce nel 1900, originariamente fatto di tweed o feltro di lana, veniva indossato da agricoltori e pescatori irlandesi per ripararsi dalla pioggia grazie alla lanolina (una cera della lana), naturalmente waterproof. Nel periodo tra le due guerre questo tipo di cappello si diffonde e viene rapidamente adottato a livello internazionale perché può essere piegato facilmente e inserito all’interno di una tasca del cappotto. Inoltre, se il cappello cascava e si sporcava poteva essere facilmente pulito e asciugato. Oggi il bucket hat viene realizzato in tantissime varianti di tessuto – dalla lana, al denim fino al cotone – ed è quindi adattabile a tutte le stagioni.

Il suo ‘ingresso’ tra i capi trendy è stato intorno agli anni ’60, grazie al movimento Mods, una sottocultura giovanile inglese che amava mixare nello stesso look elementi estremamte formali come giacca e pantalone con accessori o capi più sportivi. In seguito, negli anni ’80, è stato adottato dai rapper ed è poi diventato particolarmente famoso entrando a far parte della street culture negli anni ’90. Più di recente, è riapparso sulle passerelle di moda dopo essere stato indossato da celebrità come Rihanna.

É estremamente curioso notare come la moda sappia subire la fascinazione di mondi distanti: un cappello che originariamente veniva usato da contadini e pescatori, oggi viene ritenuto un accessorio caratterizzante, di moda e di tendenza.

Perchè allora non provare a lanciare nuove tendeze di stile? Accettate la sfida?

Pushed by Domizia Vanni

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